Le mura di casa

Narconon Alfiere
(Foto di Nick Fox/Shutterstock.com)
 

Totò è appena entrato al Narconon Alfiere, ma già si sente a casa. Dubbi e incertezze sono spariti lasciando il posto a un futuro di fiducia e di risultati.


“Sono entrato qui chiedendomi cosa sarebbe successo, ma non mi aspettavo certo di ritrovarmi a scriverne uno di successo!

Sono entrato qui raccontando un'altra di quelle che io chiamo ‘bugie bianche’, quelle che secondo ‘l'io di quel momento’ dovevano servire ad evitare un'altra sofferenza a chi mi aveva accompagnato qui per restituire al mio viso e alla mia vita il sorriso e la serenità che avevo perso.

Ho sentito subito, parlando con due ‘strani tipi’ che la mia bugia non se l'erano bevuta, la gravità di un peso che andava tolto.

Ed ecco il primo passo verso una fiducia senza la quale un percorso come il programma Narconon perderebbe tutta la sua essenza.

A proposito di essenza: qui ne ho trovata una inebriante, quella di persone con un'estrema sensibilità e un altruismo magico che con le loro parole e con le loro mani hanno reso meno atroce la mia astinenza. Con la loro determinazione, acquisita durante il programma, mi hanno contagiato.

“Ora il mio obiettivo è essere qui, stare di fronte, vivere, ma parlo per davvero, senza perdermi niente, né il buio né il sole, voglio vivere.”

Ora sono qui, consapevole degli spazi, padrone degli spazi e del tempo, attento e voglioso ancora di contagio. Ora il mio obiettivo è essere qui, stare di fronte, vivere, ma parlo per davvero, senza perdermi niente, né il buio né il sole, voglio vivere.

Anche se fuori si gela, qui si sente il calore delle mura di casa.”

Totò, Ospite Narconon Alfiere


AUTORE

Ugo Ferrando

Nel 1974 ha introdotto i metodi di miglioramento sociale di L. Ron Hubbard in Italia e da oltre un quarto di secolo è il portavoce del Narconon Sud Europa.

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