Abuso di psicofarmaci

Connessione al cervello
(Foto di Alan Sheldon/Shutterstock.com)

Oggi, intervistando gli ospiti di un centro di riabilitazione dalle droghe, scopriamo che una vasta percentuale di questi è diventato dipendente da farmaci. Gli “psicofarmaci d’abuso” sono quegli psicofarmaci il cui uso è entrato a far parte delle sostanze ricreative.

Sono neurolettici, ansiolitici e antidepressivi e al pari di altre sostanze psicoattive (cannabis, eroina e cocaina) alterano l’umore, i processi di pensiero ed il comportamento.

Classificare in modo preciso questi farmaci risulta un compito complesso per gli stessi medici. Il metodo più utilizzato è basato sugli effetti comportamentali più caratteristici che producono, ma molti psicofarmaci sono utilizzati in patologie diverse e su più persone con la stessa malattia producono effetti diversi.

Non si hanno certezze nell’uso di psicofarmaci.

La mente è un’entità immateriale, che non si può toccare, osservare o “riparare” come si può fare con un braccio rotto o con qualsiasi parte del corpo. Per paragonarla al corpo, spesso la mente è stata “localizzata” nel cervello, ma questa semplificazione ha portato molti a pensare, sbagliando, che la mente sia effettivamente il sistema nervoso centrale e che studiandone il funzionamento si possano capire i meccanismi della mente.

Trovandosi di fronte a persone che fanno o dicono cose apparentemente incomprensibili, esse si “normalizzano” attraverso metodi culturalmente ed economicamente accettati: l’uso di psicofarmaci. Questo avviene nonostante non siano presenti prove scientifiche a favore dell’efficacia degli psicofarmaci, ma solo l’osservazione di alcuni cambiamenti da questi prodotti, spesso rilevati per caso nella cura di patologie diverse da quelle psichiche.

Non si può affermare che gli psicofarmaci curino “malattie” di cui non si possono avere informazioni certe e il fatto che un tossicomane possa finire per dipenderne, rende questa smisurata famiglia di “medicinali” ancora più odiosa.

Il Programma Narconon

È un programma completo che non prevede assolutamente l’uso di metadone, psicofarmaci ed altre sostanze tossiche contrarie al concetto stesso di disintossicazione, oltre che alla salute del soggetto. Il programma Narconon si compone di una serie di fasi specifiche studiate per liberare i tossicodipendenti dalla droga e quindi aiutarli a condurre una vita sana.

AUTORE

Ugo Ferrando

Nel 1974 ha introdotto i metodi di miglioramento sociale di L. Ron Hubbard in Italia e da oltre un quarto di secolo è il portavoce del Narconon Sud Europa.

NARCONON ALFIERE

PREVENZIONE ALLA DROGA E RECUPERO DALLA TOSSICODIPENDENZA