Blitz salvavita

A volte, per salvare una persona dalla dipendenza, è necessario agire anche a sua insaputa.
Chi è immerso nelle droghe spesso non riconosce il pericolo o non è pronto ad ammettere di avere un problema.
In questi casi, interventi discreti e attenti possono proteggere la persona dalle conseguenze peggiori e guidarla verso il recupero.
L’obiettivo non è forzare, ma salvare la vita, offrendo supporto e opportunità di cambiamento prima che sia troppo tardi.
“Tutto è iniziato il 1° maggio 2023, Festa dei Lavoratori. Ricordo che erano circa le sette di sera ed io, insieme a mia moglie e alle mie bambine andai a casa dei miei genitori approfittando del fatto che era un giorno di festa. Dopo circa una mezz’ora arrivò anche mio fratello Pasquale e sua moglie. Avvertivo che c’era qualcosa di insolito nei loro comportamenti…
Mia madre iniziò a chiudere tutte le porte a chiave per prevenire ogni mia eventuale fuga, mio padre mi diceva di restare calmo e di ascoltare cosa avevano da dirmi e io subito intuii che mi avevano fatto un “blitz”. Dopo poco mio fratello inizia a parlarmi del centro Narconon Alfiere e mi spiega che è un centro riabilitativo per tossicodipendenti, ma mentre lui parlavo io nello stesso tempo pensavo: “Io in comunità? Ma non ci penso proprio, io sto bene”.
Mentre pensavo queste cose rivolgo lo sguardo verso mia moglie e vedo che aveva gli occhi gonfi di lacrime, mio padre pure, mia cognata pure, mio fratello mi parlava, ma aveva il cuore a pezzi, sembrava che in casa ci fosse un morto. In quel momento capii che tutte quelle lacrime erano dovuto alla sofferenza che avevo provocato nel corso degli ultimi anni. E capii che stavo facendo terra bruciata tutto intorno a me e che se non mi fossi fatto aiutare avrei perso tutto. Così mi decisi e contattai il Narconon Alfiere.
Rispose una persona molto gentile e dalla voce molto rassicurante. Iniziammo a parlare e decisi di farmi venire a prendere l’8 maggio. Arriva l’8 maggio, bagagli pronti, saluto mio fratello e gli prometto che ce l’avrei fatta. Arrivo in area astinenza al centro, dove passo i 4 giorni più lunghi della mia vita. Poi scendo al centro e vado in classe, dove incontro per la prima volta persone fantastiche.
Quando ho fatto le saune ho sentito il mio corpo cambiare, mi sentivo energico e in forma. Sentivo che ero migliorato tanto, ma sentivo pure che il mostro che viveva dentro di me era uscito dal mio corpo e si era nascosto nella mia mente.
Così entrai in quella stanza che tutti chiamano “la stanza dei miracoli”, cioè il corso degli procedimenti oggettivi.
Entro con il mio compagno di corso, Gianluca, che ringrazio molto. Iniziammo questo viaggio insieme, durato quasi due mesi, dove sono riuscito a sbarazzarmi una volta per tutte di tutto quello che aveva gestito la mia vita e mi aveva portato a fare cose orribili che oggi faccio pure fatica a riconoscere. Iniziai così a sentirmi veramente bene.
Sparite le mie ansie, le mie pause, non solo avvertivo il mio miglioramento caratteriale, ma soprattutto riguardo ai miei lati negativi. Iniziai così a prendere coscienza di quello che ero e di quello che sono diventato. Poi ho continuato con i corsi acquisendo ulteriori dati che magicamente e incredibilmente sembravano scritti per la mia vita trascorsa, una vita fatta solo di bugie, menzogne, scappa e fuggi. Non era più una vita quella, per me stava diventando un inferno ed io ero diventato il mio carnefice.
Beh, questo ormai fa parte del passato, adesso pensiamo al presente e proprio in questi giorni stavo riflettendo su alcune cose, su come è cambiata la mia vita in così poco tempo, sembrava un’impresa impossibile. Ma alla fine lottando giorno dopo giorno sono riuscito a salire sul gradino più alto del podio, dove ho assaporato il profumo di vittoria, ed eccomi qua, mi son ripreso la mia felicità.
“Se oggi sono felice lo devo soprattutto a me stesso e alla mia famiglia che mi è stata sempre vicino in tutto.”
Se oggi sono felice lo devo soprattutto a me stesso e alla mia famiglia che mi è stata sempre vicino in tutto. Ringrazio i miei genitori, mio fratello, mia moglie a cui dico: ti amo. Ma se io oggi sono felice e ce l’ho fatta, devo ringraziare la mia seconda famiglia, cioè il Narconon Alfiere, e tutti i suoi staff.
Ringrazio tutti, dal primo all’ultimo, nessuno escluso, perché tutti voi avete contribuito al mio cambiamento, e se mi chiedessero: “Cosa è per te il Narconon?” non saprei spiegarlo in due parole, ma posso dirvi cosa mi ha dato, perché se oggi mi guardo allo specchio vedo una persona che affronta qualunque situazione difficile si presenti, non scappando, ma affrontando la vita con tutte le mie forze, e questo lo devo esclusivamente al Narconon Alfiere.
Auguro a tutti voi le mie stesse vittorie.
BUONA VITA A TUTTI.”
Marcello, Ospite Narconon Alfiere


