Colpo di fulmine

Il mio fu amore a prima vista. Dico davvero!
Mi innamorai di Fabio quando lo vidi la prima volta. Lui era un DJ ed io ero nello stesso locale. Aveva appena finito di suonare e stava passando per la pista. Me ne innamorai appena mi guardò. In quel momento sapevo che avremmo vissuto insieme e che sarebbe stato quello giusto, l'uomo della mia vita. E infatti così fu. Credetemi, l'amore a prima vista esiste ed è davvero folgorante.
Purtroppo però dopo pochi anni successe qualcosa. Fabio non c'era più. O meglio, fisicamente era presente ma mentalmente non era più lui. Bugie, sotterfugi e chi più ne ha ne metta. Stava usando droghe, me ne accorsi quasi subito ma era comunque già troppo tardi. In quel periodo iniziavo a chiedermi come avessi fatto ad innamorarmi di un ragazzo così e pensavo di essermi sbagliata. Mi chiedevo se avesse finto e nascosto per tutto questo tempo.
Eppure io non sono una che si fa prendere in giro. Mai stata.
Di solito non sbaglio mai sulle persone che incontro, perché ho un certo sesto senso e a pelle capisco subito se una persona è sincera e buona o meno.
Mentre Fabio era al Narconon Alfiere ero molto confusa. Non volevo mettermi nelle sue mani e rimanere delusa un'altra volta. Allo stesso tempo una parte di me mi diceva di dare a noi stessi un'altra possibilità e che avevo visto giusto quel maledetto giorno. Volendogli un bene smisurato non volevo neanche abbandonarlo in un momento così difficile per lui. Così, senza promettergli più di tanto, rimasi a guardare e aspettai.
Dopo pochi mesi, gli operatori mi dissero che potevo andare a trovarlo. I giorni prima della visita ero completamente sottosopra. Sembravo una svampita. Avevo tanta, tanta paura. Paura di rivederlo e scoprire di non amarlo più e allo stesso tempo ero emozionatissima anche se avevo mille punti di domanda in testa.
“Non dimenticherò mai quando lo vidi quel giorno, al Narconon. Cosa vidi? Bè... vidi Fabio. Fabio, quello vero. Fabio era li, di nuovo. Si... proprio lui. I suoi occhi puliti, il suo sguardo ed una forma smagliante.”
Questo aumentò lungo tutto il tragitto. Poi arrivai. Non dimenticherò mai quando lo vidi quel giorno, al Narconon. Cosa vidi? Bè... vidi Fabio. Fabio, quello vero. Fabio era li, di nuovo. Si... proprio lui. I suoi occhi puliti, il suo sguardo ed una forma smagliante.
Mi sorrise così, con i suoi occhi buoni, neri e profondi. Nel suo abbraccio c'era tutto. Un amore smisurato nei miei confronti, mille scuse ed una promessa che non sarebbe più andato via.
Non avevamo bisogno di dircelo. Fu proprio come la prima volta, dentro a quel locale con la musica altissima. Sentii di nuovo la stessa identica emozione, dunque non mi ero sbagliata.
Dopo il nostro incontro andai dagli operatori. Prima di arrivare al centro avrei voluto tempestarli di domande "ce la farà quando esce?", "siamo sicuri che abbia risolto il suo problema?", "sta seguendo il percorso nel modo giusto?", "a casa dovrò tenere gli occhi aperti quando tornerà?" invece... non chiesi nulla. Ero troppo felice e solo la sua presenza, la sua gioia di vivere e la sua serenità ritrovata avevano spazzato via tutto.
Così li ringraziai soltanto, uno ad uno. Avevano fatto un vero miracolo ed io li porto ancora nel cuore.
Eleonora