Quel gusto che si chiama vita

Al Narconon Alfiere la vita torna a parlare, e il suo linguaggio è fatto di luce, colori ed emozioni vere. Dove prima c’era il vuoto lasciato dalla dipendenza, ora c’è il gusto intenso della libertà ritrovata. Ogni passo compiuto nel programma è come assaporare un frutto maturo: dolce, autentico, pieno di energia. La mente si rischiara, il cuore si apre, e il tempo non è più nemico ma compagno di viaggio. Il sapore della vita qui è la gioia di un sorriso sincero, la forza di un abbraccio, la bellezza di un nuovo inizio. Narconon Alfiere è questo: il luogo dove la vita torna ad avere un gusto che non si dimentica.

“Non mi sentivo in grado di vivere quando sono arrivato qui al Narconon Alfiere; stavo molto male, ma dentro di me ero anche sollevato. Ero contento perché finalmente avevo trovato il coraggio di dare una svolta alla mia vita.

Questi ultimi dieci anni sono stati molto difficili: sapevo da tempo di avere un problema di tossicodipendenza; mi guardavo continuamente allo specchio chiedendomi cosa stavo facendo, e ogni giorno mi promettevo che sarebbe stata l’ultima volta.

Nonostante la consapevolezza che mi stavo distruggendo con le mie stesse mani, non riuscire a fermarmi mi devastava psicologicamente. Non riuscivo nemmeno ad affrontare le cose più semplici della vita e, giorno dopo giorno, restavo sempre più solo, in compagnia soltanto della cocaina.

Personalmente non penso di aver mai toccato davvero il fondo, ma negli ultimi giorni prima di venire qui stavo imboccando una strada che, se avessi continuato, mi avrebbe portato lì in poco tempo. Non so se la scelta di venire sia stata dettata più dal coraggio o dalla paura, ma oggi posso dire che è stata la decisione più bella della mia vita.

Anche se sono qui da poco, sto ricominciando a riscoprire cosa significa condurre una vita sana: mangiare regolarmente, dormire bene e avere rapporti di amicizia sani e sinceri. Giorno dopo giorno sto riassaporando qualcosa che avevo dimenticato da tempo: quel gusto che si chiama vita.”

Matteo, Ospite Narconon Alfiere