Un percorso di verità

Al Narconon Alfiere, scrivere le proprie mancanze e trasgressioni è una tappa fondamentale del percorso di riabilitazione. Questo processo non serve a giudicare, ma a liberare. Portare alla luce ciò che si è fatto di sbagliato, senza più nascondersi, permette di alleggerire il peso dei sensi di colpa accumulati negli anni. Ogni parola scritta è un passo verso la responsabilità e verso una coscienza più pulita. Ma non ci si ferma lì: attraverso azioni concrete e mirate, si ha la possibilità di rimediare, di fare qualcosa per sistemare ciò che si è rotto, almeno in parte. È un percorso di verità, riparazione e rinascita, che restituisce dignità, forza interiore e voglia di vivere davvero.
“Durante questi giorni passati a scrivere il mio passato e le mie più grandi dipendenze, ho rivissuto tutte le fasi della mia vita. Ho iniziato ad analizzare le mie esperienze con le droghe e con l’alcol.
Il percorso, partito velocemente da un primo muoversi di grandi emozioni, elevate in maniera smisurata rispetto alla realtà, ad un veloce tracollo della mia vita basato tutto sulla ricerca incessante di un piacere che non avrei mai più trovato, che non avrei il coraggio di ammettere a me stesso. Questo mi ha portato rapidamente a perdere tutto quello che mi ero guadagnato ed a perdere la cognizione della realtà fino a non ragionare più.
Con la marijuana ho ripercorso le prime esperienze di droga, rivivendo il Federico di circa 10 anni fa, giovane e ancora ingenuo, ma attratto fin da subito allo sballo ed al mondo al di fuori degli standard e della normale quotidianità. Come la maggior parte dei ragazzi di quella età, l’attrazione verso il proibito e verso il contatto con le persone più grandi di me mi ha sempre spinto a farmi coinvolgere. Le droghe e le azioni “cattive” diventarono presto parte della mia vita.
Con l’alcol ho rivissuto tutto il vuoto che si nasconde dietro questa sostanza accolta e spinta al massimo dalla nostra società. Ho realizzato che dopo anni di uso, solo nei fine settimana e per uno sballo che mi dava una soddisfazione, sono in un attimo passato ad una vera e propria dipendenza.
E questo bastava per non pensare ed allontanare i pensieri. L’alcol nel mio quotidiano era una sorta di calmante ed analgesico, che però nel momento in cui non riuscivo a calmarmi, mi faceva diventare un vero e proprio mostro e commettere azioni orribili senza che me ne rendessi conto.
Con la cocaina, concludendo tutte le mie esperienze, ho sofferto ed ho rivissuto i suoi sapori, i suoi odori, le sue sensazioni. Mi sono sentito nervoso ed agitato per tutti i giorni in cui ho scritto di questa sostanza ed ho avuto orrendi incubi in diverse notti, risvegliandomi piangendo.
Ho analizzato anche qui il rapidissimo declino della mia vita dal giorno in cui ho conosciuto questa sostanza al mio ultimo uso. Con lei ho perso tutto e soprattutto me stesso.
“Ora provo una strana sensazione di libertà.”
Ora provo una strana sensazione di libertà. Sento di essermi sgonfiato da enormi pesi ed immagini della mia vita che mi portavo dietro.”
Federico, Ospite Narconon Alfiere