Un punto fermo sulla Marijuana

Marijuana
(Foto di Canna Obscura/Shutterstock.com)

In Italia, tra i ragazzi della scuola media superiore, la maggioranza dichiara di aver fumato almeno una volta marijuana o hashish.

Quando si fuma marijuana o hashish si liberano decine di sostanze dannose, il responsabile degli effetti della marijuana è il THC (Tetra Hidro Cannabinolo) che si trova a concentrazioni diverse. Una sigaretta (1-2gr. di marijuana) contiene in media 10-20 mg. di THC a seconda del tipo di pianta.

  • La marijuana, in base alla varietà di pianta usata, contiene il THC in concentrazioni che variano da 0,3 a 4%, mentre in quella olandese o in quella Svizzera può arrivare fino al 20% e oltre.
  • L’hashish, che è una resina derivata dalla pianta tagliata con diverse sostanze, di solito grasso animale ma a volte anche grasso industriale, paraffina, olio industriale, plastica ha una concentrazione di THC che varia dall’8 al 15% circa; l’olio di hashish arriva al 20-50% circa.

Quando viene fumata gli effetti variano in base alla dose, alla via di assunzione, all’esperienza del consumatore, alla predisposizione verso gli effetti psicoattivi. Gli effetti compaiono pochi minuti dopo e durano due ore (in media) se viene fumata, se viene invece ingerita cominciano dopo 1⁄2 ora (a digiuno) 1 ora a (stomaco pieno) e durano da 6 a 12 ore circa.

Cosa Provoca

È una sostanza allucinogena, causa un cambiamento della percezione, dell’umore, della motivazione, anche se l’effetto più ricercato è uno stato di euforia e di tendenza a recepire il lato comico delle cose, il riso facile, provoca inoltre, il tempo di reazione, l’apprendimento, con conseguenze negative sul rendimento intellettivo e sui compiti che richiedono precisione.

La cosa più grave è che chi ha fumato non si rende conto della propria condizione, esattamente come l’alcolista che non si rende conto di essere ubriaco. A volte, soprattutto alle prime assunzioni, causa ansia e senso di panico, motivi per cui alcuni soggetti sono indotti a non ripetere più questa esperienza.

È stato riportato da diversi studi che la compromissione della funzione cognitiva e del coordinamento motorio persiste per parecchie ore dopo il fumo, per cui gli assuntori hanno ovvie conseguenze nella guida dei veicoli e nelle capacità scolastiche e lavorative.

Non sono meno importanti gli effetti comportamentali causati dal consumo soprattutto quelli di tipo criminale (atti vandalici, furti, aggressioni). Studi condotti su giovani assuntori di cannabis dimostrano una correlazione tra consumo e partecipazione ad atti criminali (Hadorn, 1997), l’aumento del rischio è doppio per aggressione , triplo per vandalismi e quadruplo per furto, in uno studio australiano condotto su 10441 studenti di scuola secondaria superiore.

Effetti Fisici

  • Fa aumentare l’appetito e il desiderio di cibo;
  • il cuore batte più velocemente;
  • riduce la lacrimazione e la salivazione (bocca secca);
  • fotofobia, disturbi del accomodazione;
  • nei soggetti cardiopatici fa precipitare l’angina.

Poiché il THC una sostanza lipofila (si concentra nel grasso, si concentra nel cervello e nei testicoli) è stato correlato, da studi di ricerca, il rapporto tra uso di marijuana e basso livello di testosterone, l’ormone sessuale maschile, il risultato è analogo nei modelli animali dove c’è stata una riduzione degli ormoni sessuali femminili (progesterone e estradiolo) nelle femmine. Ancora, negli abusatori di cannabis, è stato anche convalidato il rapporto tra uso di marijuana e riduzione del numero e della motilità degli spermatozoi e modificazione con anomalie morfologiche.

Nelle donne gravide fumatrici di marjiuana potrebbe esistere un maggior rischio di neonati sotto peso, bassa età gestazionale e maggior incidenza di malformazioni. Alcuni studi sostengono un ruolo dei cannabinoidi sugli effetti comportamentali nei bambini esposti in utero al consumo di cannabis: tra i 4 e i 9 anni essi manifesterebbero deficit di concentrazione e memoria.

È stato documentato anche un ritardo evolutivo in un ragazzo di 16 anni che dall’età di 11 anni era fumatore cronico di cannabinoidi (reversibile in seguito alla sospensione del fumo di cannabis, con ripristino dei livelli di testosterone nel range della normalità).

Tossicità acuta

A forti dosi (visto che esiste una grande varietà di concentrazione di THC) è molto facile avere effetti da sovradosaggio.

Tossicità cronica

Oltre agli effetti mentali e di comportamento, il fumo determina un danno diretto all’apparato respiratorio, una sigaretta di marijuana é dannosa come cinque sigarette di tabacco, e quindi si ha maggiore rischio di bronchite cronica, enfisema e broncopneumopatie croniche e maggiore suscettibilità ai tumori polmonari.

Astinenza

L’interruzione in soggetti che fanno uso abituale dei cannabinoidi produce una sindrome d’astinenza che è più forte quanto maggiore è la quantità assunta. Tali sintomi comprendono : irrequietezza, tremori, irritabilità.

Tolleranza

L’abuso ripetuto della cannabis causa una adattamento del corpo all’effetto della sostanza e la conseguente riduzione dell’ effetto assumendo lo stesso dosaggio nel tempo, fenomeno detto “TOLLERANZA” per cui chi ne fa uso cerca di aumentare la dose alla ricerca dello stesso effetto provato all’inizio.

Dipendenza

Quando i soggetti che fanno uso abituale di marijuana e simili interrompono l’uso appaiono spesso annoiati, depressi, senza limiti, alienati, cinici, ribelli; non riescono a divertirsi nelle feste e nelle occasioni di svago senza fumare, vivono la loro vita come un film che scorre davanti a loro senza sentirsi partecipi. La dipendenza è favorita dalla tolleranza alla sostanza (bisogno di aumentare la dose) .

La porta d’ingresso di altre droghe

Tra coloro che hanno usato marijuana dalle 10 alle 99 volte nell’arco della loro vita, l’uso di eroina è del 3,7%; tale percentuale sale al 12,4% in coloro che hanno usato marijuana da 100 a 199 volte e al 33 % tra coloro che hanno usato 1000 o più volte: da questo si deduce che tra i forti fumatori di cannabis, 1 su 3, ha provato l’eroina.

Da una ricerca condotta su 1228 adolescenti di età compresa tra i 14 e i 17 anni è emerso che tra i consumatori con frequenze maggiori, persistono consumi elevati a distanza di tempo e solo una porzione minima di soggetti che riducono od interrompono il consumo.

Chi cerca lo spinello e non riesce a farne a meno trova nello stesso ambiente altre droghe e questo può favorire il passaggio ad altre sostanze tossiche.

L’età è un fattore importante; chi inizia presto, infatti, corre un rischio maggiore di arrivare durante il periodo adolescenziale alle droghe pesanti. Un genitore responsabile si può rivolgere agli esperti Narconon quando ha il sospetto o la certezza che la marijuana sia entrata nella vita di suo figlio.

Da oltre cinquant’anni, i centri Narconon aiutano chi non può fare a meno della marijuana, riabilitando la loro vita in pochissimi mesi ed orientandola verso nuovi obiettivi.

AUTORE

Ugo Ferrando

Nel 1974 ha introdotto i metodi di miglioramento sociale di L. Ron Hubbard in Italia e da oltre un quarto di secolo è il portavoce del Narconon Sud Europa.

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